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Il 29 maggio è stata pubblicata la Sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite che doveva occuparsi di alcuni aspetti di eccepita illegittimità in tema di calcolo degli interessi

Vista l'entità degli interessi in gioco ela forza della lobby bancaria, si temeva una sentenza "politica" che impedisse ai mutuatari di chiedere alle banche la restituzione di interessi illegittimamente corrisposti. La Cassazione, rispettando il ruolo assegnatole dall'ordinamento, ha deciso su un caso particolare di mutui, quelli a tasso fisso, lasciando di conseguenza irrisolti tutti i problemi e le incertezze dei mutui a tasso variabile.   

Da “la Strega e il capitano”, di Leonardo Sciascia: “E’ potuto accadere. E crediamo che accada. Terrificante è sempre stata l’amministrazione della giustizia, e dovunque. Specialmente quando fedi, credenze, superstizioni, ragion di Stato o ragion di fazione la dominano o vi si insinuano”. 

Si temeva che la “ragion di fazione” influenzasse la decisione della Cassazione a Sezioni Unite su alcuni aspetti dei mutui a rimborso graduale: gli interessi in gioco erano enormi, e benché la “ragion di fazione” sembrasse in questi ultimi tempi leggermente attenuata dagli immensi utili che i bilanci delle banche manifestavano a sostegno della solidità del sistema, era sempre un motivo di preoccupazione degli operatori di diritto. La Cassazione avrebbe deciso in modo rigoroso e sulla base dei principi cardine dell’ordinamento? I temi di trasparenza, tutela del contraente debole, della volontà contrattuale, della determinatezza dell’oggetto del contratto, sarebbero stati rispettati? O c’era da attendersi una sentenza politica?

Non ho tutti gli strumenti per valutare se la sentenza 15130/2024 della Corte di Cassazione a Sezioni Unite sia conforme alle aspettative o sia aderente ai principi di diritto, lo faranno pensatori più qualificati, io mi limiterò ad alcune impressioni e a riassumere alcuni fatti su cui ha deciso la Corte ed altri su cui non ha apparentemente deciso, alcuni principi che ha espresso chiaramente e altri che ha esposto in maniera meno chiara ma altrettanto determinata.

  • La sentenza, il relatore lo sottolinea più volte e non a caso, si occupa solo dei mutui a tasso fisso con allegato il piano di ammortamento, perché tali contratti, convenendo il tasso di interesse, il numero di rate, l’importo del mutuo e la rata da pagare, porta inequivocabilmente a definire l’ammontare degli interessi da pagare, dunque l’oggetto del contratto è ben determinato e il mutuatario è certamente a conoscenza di quanti interessi andrà a pagare.
  • La sentenza, lo sottolinea più volte, non si occupa degli altri mutui sul mercato, ossia dei mutui a tasso variabile (e non poteva occuparsene, giacché il Tribunale di Salerno aveva sottoposto alla Corte il caso di un mutuo a tasso fisso): in essi il mutuatario, benché conosca il tasso di interesse, il numero di rate e il capitale mutuato, non sa quanti interessi dovrà pagare, quindi l’oggetto del contratto non è determinato. Non è in dubbio che è la stessa natura del mutuo a tasso variabile che comporta, nella sua variabilità, appunto, la impossibilità di conoscere l’ammontare degli interessi da pagare: ma allora, al fine di non consentire l’assoluta aleatorietà del contratto, ed impedire la assoluta discrezionalità della banca che predispone il contratto, è indispensabile che il contratto preveda e faccia sottoscrivere alle parti, il metodo di calcolo degli interessi, il criterio di computo della rata, in ultima analisi il contratto deve dire al mutuatario se la banca, nel corso della vita del mutuo, utilizzerà per il calcolo degli interessi  la formula del regime   composto o la formula del regime semplice.
  • Di altri aspetti della lunga sentenza ( la presenza o meno di anatocismo nei mutui, la trasparenza in tema di tasso nominale e tasso effettivo, la responsabilità della banca sulla scarsa informazione precontrattuale) , della loro condivisibilità e della loro rigorosità giuridica, ci sarà modo di occuparsene, altri operatori la commenteranno in modo più appropriato ed io stesso lo farò: ma possiamo tutto sommato tirare un sospiro di sollievo: questa decisione non fa vacillare lo Stato di diritto, almeno fino alla prossima sentenza.

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